Roilo Patrizia

Per caso a 42 anni mi capitò di fare un volo passeggero con un istruttore di volo a vela.

Con un moto-aliante a scorazzare sopra le dolomiti innevate con panorami mozzafiato, non potevo
immaginare che già in quel primo volo mi sarei contagiata col virus del volo. Scesa a terra ho
pensato: “questo lo devo imparare anche io” e la sera stessa mi sono iscritta alla scuola di volo a
vela e ho frequentato la prima lezione di teoria.

Dopo sei mesi di scuola, con mille paure e incertezze da superare, arrivò finalmente la
“licenza di volo a vela”. Ora sono un “pilota alla pari” pensai. Macché, avevo solo socchiuso la
porta verso la VERA scuola di volo a vela.
Ancora pianti, arrabbiature, disperazione perché non riuscivo a fare i voli che facevano gli altri, perché per paura
rinunciavo ad andare avanti e ritornavo all’atterraggio. Poi arriva il giorno che riesci a fare i 50km, le 5 ore di
volo e ti sembra di essere Dio in terra; voli per settimane intere anche se sei seduta sulla sedia in ufficio. Poi di
nuovo disperazione, meteo troppo difficile per l’esperienza che hai. Mille volte mi sono detta: smetto di volare e
il giorno dopo ero di nuovo in campo a riprovarci. E qui ringrazio quei piloti con molta esperienza che mi hanno
insegnato e aiutata a superare le mie crisi. Il volo a vela, specialmente all’inizio, è molto avaro di soddisfazioni.
Ma quando te le regala, in un attimo ti fa dimenticare tutte le fatiche. Impossibile dimenticare le planate sopra i
ghiacciai, i colori sempre diversi delle montagne, i laghetti verdi che brillano sotto di te. Ti ricordi per tutta la vita
la termica fatta insieme all’aquila. Ala contro ala, lei gira la testa per vedere che strano uccello sei e ti da anche
una lezione di volo stringendo la virata, salendo in un baleno a base cumulo e volando via, mentre tu la stai
ammirando. Quale comune mortale può immaginare cosa significa attraversare un arcobaleno con il proprio
aliante oppure, verso sera, fare lo slalom tra le nuvole rosa con le montagne rosso fuoco sullo sfondo?
Che dire, io ormai vivo per volare

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