Gli amici mi regalarono un volo in aliante.
Non sapevo fosse così: assolutamente spettacolare. Sono stata rapita!
Evocando le leggi della fisica, l’aliante è un vero e proprio sogno meccanico.
Allenarsi per ruotare con le nuvole ed essere immersa nei fenomeni meteorologici è un dono all’anima.
Dopo aver volato assieme agli amici del Club attorno e sopra le cime dolomitiche, mi son sentita come gli insetti dopo aver
visitato i fiori … forse è ugualmente bello anche per loro. La gioia dell’arrampicatore e del volovelista si sono così integrati
in me; un volo sopra i massicci montuosi mi fa ricordare le ascensioni … vorrei tornare per scalarli di nuovo e quando
vado in montagna ricordo i sorvoli e vorrei tornare a librarmi sopra le vette.
Volando sopra i paesaggi vedo i contorni degli ecosistemi, le fasce climatiche di vegetazione disposte lungo i più svariati gradienti. E poi, incontrare l’aquila in cielo, nella sua vera vita.
Nella lunga storia dell’evoluzione, anche noi abbiamo origine nell’oceano, da esseri che si sono
sviluppati vivendo nelle correnti, nei flussi. Ed è quindi il movimento che ci giova.
Nella vita terrestre, su due zampe, il nostro orizzonte è limitato ad un paesaggio ben circoscritto. Attraversare i paesaggi è attrattivo per il cervello, venendo stimolate “cellule di posizione” con cui esso fissa nel ricordo gli eventi.
l cervello effettua così un sopralluogo sul nostro spazio vitale.
Volare è quindi qualcosa di più grande di noi perché stimola in noi l’uso di capacità ancestrali che
condividiamo con altri esseri lontanissimi da noi. E così ci riavviciniamo a loro, entriamo a più intimo
contatto con la natura delle cose e, infine, più in contatto con noi stessi.
Essere “olistici” fa parte dunque della felicità!