Barilli Maria Cristina

La mia storia di volo comincia con la paura di volare.
Piccoli voli nazionali di linea col cuore in gola. Poi città europee per 2 ore al massimo di percorrenza,
poi le transoceaniche, sempre più frequenti e la noia di ore e ore seduta a far niente…
E…se l’aereo lo pilotassi io?
Chissà quante cose interessanti farei invece di stare lì con le parole crociate!
E’un pensiero che è arrivato un po’ tardi (intendo d’età) per farmi accettare in Accademia,
ma c’è un’aviosuperficie vicino a casa dove ho amici che volano in aliante.
Ho provato il volo “naturale”, silenzioso, garbato.
C’è ebbrezza nel fluttuare e nel librarsi in aria coi comandi in mano e alla ricerca di quella spira che
abbatte i limiti fisici della gravità.
Poetico, come il racconto di Johnatan Livingston.
Mi sono innamorata.

Insegne